71° anniversario della Liberazione
Il 21 aprile al Quirinale l’incontro con gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Il Presidente della Repubblica saluta i presidenti delle Associazioni Partigiane e d'Arma
Dall’intervento del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti:
“Si dice che un popolo meriti la libertà per la quale è disposto ad impegnarsi e a sacrificarsi, niente di più e niente di meno: da questo punto di vista, è grande la lezione che abbiamo ricevuto dai nostri padri nella Guerra di Liberazione. Una lezione che quindi dobbiamo fare nostra continuamente, giorno per giorno, anche oggi”. Nell’intervento pronunciato davanti al Capo dello Stato in occasione dell’incontro con le Associazioni Combattentistiche e d'Arma - incontro al quale hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d'Arma, Mario Buscemi, e il Presidente della Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane, Claudio Betti - il Ministro Pinotti ha evidenziato la somiglianza tra la situazione vissuta dagli italiani durante la guerra di liberazione e le condizioni di coloro che attualmente sono vittime di oppressione. “Nel momento in cui ne avevamo il massimo bisogno, qualcuno è venuto in nostro aiuto contro gli occupanti tedeschi” ha detto e ha aggiunto “Non dobbiamo dimenticare quel sostegno e quel supporto straniero ma amico, e il modo migliore per non dimenticarlo è quello di trasformarlo, oggi, nel nostro dovere morale di essere al fianco di altri popoli attualmente impegnati nella loro Resistenza e nella loro Liberazione”. Il riferimento ai popoli oppressi dalla violenza dell’ISIS, di Boko Haram, di Al-Qaeda e di altri ancora. Criminali capaci di torture, atrocità, stragi e atti di terrore analoghi, per brutalità, a quelli dei nazifascisti.
“Il popolo italiano, insieme a quelli dei paesi amici di tutto il mondo, potrà continuare ad essere libero, democratico e solidale solo se saprà impegnare tutte le sue migliori energie, nella lotta agli estremismi, alle persecuzioni, alla violenza” ha detto il Ministro spiegando che questo impegno ha una fondamentale ed imprescindibile dimensione militare “come componente essenziale dell’architettura di difesa e sicurezza del nostro Paese, dell’Europa e dell’intera comunità internazionale”.
La titolare del Dicastero ha quindi evidenziato il ruolo svolto dalle Associazioni Combattentistiche e d’Arma quale “cerniera” e “raccordo” tra la società civile e la sua componente militare. Un ruolo che “risulta sempre più prezioso, soprattutto in un’epoca nella quale i confini tra militare e civile, interno ed esterno, conflitti armati e emergenze umanitarie risultano sempre meno chiari, statici e definiti”.
“Ho voluto personalmente sottolineare questo ruolo svolto dalle Associazioni anche nel Libro Bianco della Difesa - ha aggiunto il Ministro - per preservare quel collegamento che esiste tra coloro che sono militari, coloro che sono stati militari, e che comunque lo resteranno per sempre, e coloro che saranno militari”.