Strana sorte per un “eroe tutta prosa” come lo definì Carlo Rosselli, che scrisse, dieci anni dopo: “Matteotti è diventato il simbolo dell'antifascismo e dell'eroismo antifascista. In qualunque riunione si faccia il suo nome, il pubblico balza in piedi o applaude. Comitati Matteotti, Fondi Matteotti, Circoli Matteotti, Case Matteotti. Matteotti, come l'ombra di Banco, accompagna Mussolini. E Mussolini lo sa. Eppure, nessun uomo fu meno simbolo, meno "eroe", nel senso usuale dell'espressione, di Matteotti. Gli mancavano per questo le doti di popolarità di oratoria, di facilità che creano nel popolo il feticcio; e la sua vita breve non registra neppure uno di quei gesti drammatici che colpiscono la fantasia e promuovono ad "eroe" il semplice mortale.