La Resistenza fra memoria e ammonimento
Fra gli ospiti della festa Anpi alla Schiranna, il partigiano Renzo Pigni: “E’ stata dura vedere quell’agente ceco marchiare i migranti”
Un prato di papaveri: alcuni fiori in primo piano e altri sempre più diradati verso lo sfondo, in lontananza un bosco. E’ questa l’immagine scelta dall’Anpi provinciale per la locandina della Festa della Resistenza di quest’anno.
“Sono passati 70anni dalla Liberazione e, per questioni anagrafiche, purtroppo stiamo salutando, uno dopo l’altro, i partigiani che si batterono per la nostra libertà. Come quei papaveri anche loro scompaiono: Renato Morandi è l’ultimo di una lista sempre più lunga. E’ molto triste, ma significa anche che adesso spetta a noi testimoniare quanto avvenne”: queste le parole di Ester Maria de Tomasi, presidente vicaria dell’Anpi provinciale.
Gli appuntamenti del primo giorno di festa hanno proprio fatto leva sulla volontà di ricordare la Resistenza e raccontarla alle nuove generazioni. Venerdì 4 settembre un ospite d’eccezione per la festa varesina: l’onorevole Renzo Pigni, partigiano ed ex sindaco di Como.
Pigni, che per diversi anni fu accanto a Sandro Pertini durate i suoi anni di presidenza, ha inaugurato insieme a Emanuele Nicora della Fiap, una mostra a fumetti dedicata a Pertini. “E’ stato il presidente più amato, questo grazie alla sua sensibilità e per il suo tentativo di aprire le porte delle istituzioni – ha commentato Pigni – un uomo intransigente nel far emergere i valori del socialismo e della Resistenza. Perché la Resistenza, ascoltatemi bene, deve essere memoria, ma anche ammonimento per il futuro. Un futuro in cui quelle atrocità potrebbero ripetersi: per me è stata dura vedere l’altro giorno quell’uomo in Repubblica Ceca con il pennarello in mano, intanto a segnare un numero sulle braccia dei migranti. Non possiamo stare zitti”.
La figura di Pertini, tanto amata e rispettata, potrebbe aiutare i giovani a riflettere su cos’avvenne settant’anni fa: “L’idea di questa mostra itinerante, mi è venuta dopo aver visitato la Casa della Resistenza e averla trovata ‘spenta’ – ha spiegato Emanuele Nicora – c’era necessità di qualcosa che la ‘ravvivasse’. Dopo essermi imbattuto in un libro che racconta la vita di Pertini a fumetti abbiamo deciso di chiedere le autorizzazioni e trasformarlo in una mostra. Il linguaggio dei fumetti è ottimo per incuriosire i giovani e trasmettere loro i valori che Pertini cercò di promuovere, prima da partigiano e poi da presidente”.
Altrettanto denso di significati il secondo momento della serata, durante il quale è stato presentato il libro/dvd dedicato a Giovanni Pesce, edito da Mimesis e realizzato grazie al casuale ritrovamento di un’intervista in VHS del 1983. Con passione ed emozione Fabrizio Cracolici e Laura Tussi dell’Archivio Storico di Nova Milanese hanno raccontato del loro lavoro di conservazione e valorizzazione dei documenti del passato con lo scopo di “passare il messaggio alle generazioni future”.
“E’ un’opportunità per tutti noi per riflettere su quanto avvenuto – ha evidenziato Tussi – e per capire che tocca a noi prendere in mano il testimone”. Una presentazione capace di smuovere a 360° le coscienze, quella proposta dall’Anpi, perché oltre alle parole dei curatori del progetto erano presenti il giornalista Daniele Biacchessi e il cantastorie Andrea Sigona. Le parole in musica di Sigona hanno raccontato la storia di Giovanni Pesce e della sua amata Nori, che lottarono contro il regime nazi-fascista.
Un libro, un video, la musica e anche il teatro, questo ultimo tassello grazie a Biacchessi, che da anni si impegna nella realizzazione di spettacoli teatrali che raccontino le pagine della storia d’Italia, fra Resistenza, antimafia e lotta al terrorismo. “Queste forme di comunicazione permettono il confronto con la gente – ha raccontato Biacchessi – e grazie ad esse è più facile comunicare. Non serve solo la memoria della Resistenza, ma i suoi valori devono arrivare al presente”. “Pesce non combatté solo in Italia, ma andò in Spagna, seguendo quell’ideale di libertà che accomunò tanti uomini. Se siamo qua e abbiamo libertà di parola è grazie a chi lottò per la democrazia” ha ricordato Laura Tussi. A concludere la serata il concerto dei Trenincorsa, che hanno chiuso la serata regalando una “Bella Ciao” al pubblico, invitato dal cantante Matteo Carassini ad avvinarsi al palco “per cantarla tutti insieme, uniti e vicini”. Tanta voglia di riflettere, quindi, per una festa dell’Anpi che fino a domenica sembra voglia regalare emozioni.
di Santina Buscemi
Pubblicato il 07 settembre 2015 su VareseNews